La scommessa elettorale ad Adria
Ad Adria domenica prossima 14 maggio c’è un importante appuntamento elettorale. Quattro i candidati sindaco. Due di destra: Massimo, detto Bobo, Barbujani, appoggiato da Lega e Forza Italia, oltre che da due liste civiche; Sandra Passadore, sostenuta da Fratelli d’Italia e da tre liste civiche di destra. Perciò una destra divisa. Ma anche la sinistra si presenta divisa, perché anche se le quattro Liste civiche che sostengono la ricandidatura dell’attuale sindaco, Omar Barbierato, non sono dichiaratamente di centro sinistra, la provenienza della maggior parte dei candidati è democratica e di sinistra. Infine c’è il Pd alleato a due liste civiche, una cinque stelle e una del candidato sindaco, Lamberto Cavallari.
E’ un peccato perché un centrosinistra unito avrebbe vinto al primo turno come succedeva, prima che la divisione portasse a tre vittorie della destra con Barbujani. Anche a Adria si sperimenta la presenza di cacicchi del Pd che non sanno aggregare come ha fatto Alberto De Toni a Udine, sebbene della divisione portino responsabilità anche altri. Il guaio sarebbe che fosse scalzata l’attuale amministrazione Omar, che ha bene operato, e che tornasse al potere una destra che ha dimostrato incapacità di governo portando la città per due volte al commissariamento. Sarà difficile che una delle quattro liste vinca al primo turno, e la speranza è che se una delle due coalizioni progressiste va al secondo turno, almeno allora l’altra converga, se no la vittoria della destra sarà opera loro e sarà un suicidio per il centrosinistra e per la città.
Vogliamo sperare che la Schlein, che è venuta a Adria a sostenere il candidato appoggiato dal Pd, non ripeta gli errori che hanno consegnato l’Italia alla Meloni.