La pandemia come fenomeno complesso e le scelte politiche

di Alberto Felice

L’accentuarsi della pandemia ci ha colti tutti di sorpresa. Dopo la seconda e la terza dose di vaccino ci eravamo lusingati di essere sulla via della soluzione. Ma non è così. L’arrivo di Omicron ci ha portato indietro nel tempo, con molte regioni colorate di giallo. Ai problemi della pandemia si sono aggiunti quelli derivanti dalle divisioni sociali sempre più aspre tra i no-vax e quelli che li considerano responsabili del perdurare della pandemia e di un surplus di costi sanitari.

Molti sono sconcertati della serie di contraddizioni che si sono succedute (certi vaccini prima vietati oltre una certa età e dopo non più, il limite dei 6 mesi per i richiami ridotto a 5 mesi e poi a 4 sull’onda dell’aumento dei contagi ecc.) e addebitano la gravità della situazione ad una incapacità di gestione della pandemia. Ma è un addebito sbagliato.

La pandemia è un fenomeno complesso. Per un fenomeno complicato riusciamo a definire un modello di comportamento ex-ante. Lo schema classico manageriale “analisi-pianificazione-implementazione” funziona beni in contesti complicati, ma non in contesti complessi. I sistemi complessi sono sistemi dinamici, che evolvono nel tempo secondo modelli che emergono durante il fenomeno stesso, modelli che non sono conosciuti ex-ante e sono ricostruibili solo ex post. Lo schema più adatto per governare i sistemi complessi è “azione-apprendimento-adattamento”. L’azione di perturbazione consente di riconoscere gli schemi di comportamento emergenti del fenomeno e di riadattare la strategia di intervento.

La pandemia è un fenomeno complesso. Per un fenomeno complicato riusciamo a definire un modello di comportamento ex-ante. Lo schema classico manageriale “analisi-pianificazione-implementazione” funziona beni in contesti complicati, ma non in contesti complessi. I sistemi complessi sono sistemi dinamici, che evolvono nel tempo secondo modelli che emergono durante il fenomeno stesso, modelli che non sono conosciuti ex-ante e sono ricostruibili solo ex post. Lo schema più adatto per governare i sistemi complessi è “azione-apprendimento-adattamento”. L’azione di perturbazione consente di riconoscere gli schemi di comportamento emergenti del fenomeno e di riadattare la strategia di intervento.

La pandemia è un fenomeno complesso. Per un fenomeno complicato riusciamo a definire un modello di comportamento ex-ante. Lo schema classico manageriale “analisi-pianificazione-implementazione” funziona beni in contesti complicati, ma non in contesti complessi. I sistemi complessi sono sistemi dinamici, che evolvono nel tempo secondo modelli che emergono durante il fenomeno stesso, modelli che non sono conosciuti ex-ante e sono ricostruibili solo ex post. Lo schema più adatto per governare i sistemi complessi è “azione-apprendimento-adattamento”. L’azione di perturbazione consente di riconoscere gli schemi di comportamento emergenti del fenomeno e di riadattare la strategia di intervento.

La pandemia è un fenomeno complesso. Per un fenomeno complicato riusciamo a definire un modello di comportamento ex-ante. Lo schema classico manageriale “analisi-pianificazione-implementazione” funziona beni in contesti complicati, ma non in contesti complessi. I sistemi complessi sono sistemi dinamici, che evolvono nel tempo secondo modelli che emergono durante il fenomeno stesso, modelli che non sono conosciuti ex-ante e sono ricostruibili solo ex post. Lo schema più adatto per governare i sistemi complessi è “azione-apprendimento-adattamento”. L’azione di perturbazione consente di riconoscere gli schemi di comportamento emergenti del fenomeno e di riadattare la strategia di intervento.

La pandemia è un esempio eclatante di complessità. Le continue mutazioni del corona virus stanno ai venti, come la soluzione della pandemia sta alla traiettoria dell’aliante. Non possiamo definire la soluzione della pandemia ex-ante, la ricostruiremo a tavolino ex-post, una volta atterrati. Ma adesso siamo ancora in volo. Dobbiamo fare come il pilota. Leggere i venti e azionare i comandi, apprendere e adattarci continuamente. E per pilotare l’aereo abbiamo bisogno di creare un grande consenso. Perché la politica si basa sul consenso.

In ultima analisi per governare la pandemia necessitiamo non soltanto di bravi medici, igienisti ecc., ma anche di bravi politici capaci di coraggiose misure non solo sanitarie, ma anche di accompagnamento sociale che aumentino la tolleranza (versus le divisioni) e che allarghino la coesione della comunità e il consenso politico. Per costruire un “patto” tra i molteplici attori coinvolti serve un sistema di valori condivisi, visione, competenze, mobilitazione dell’intelligenza distribuita ecc. Non è banale, ma è l’unico modo per affrontare gli impetuosi venti sanitari, politici, economici e sociali. Parola di pilota.

Alberto Felice De Toni, direttore scientifico di CUOA Business School, ordinario dell’Università di Udine e Past President della Fondazione Crui. Co-fondatore di “Agorà dei Cittadini”.

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